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Fare le valigie (lasciando spazio per i cd)

Tick tock: meno di sette giorni alla partenza e le cose da fare aumentano invece di diminuire. Soprattutto se invece di fare le valigie vi mettere a cercare musica del paese che visiterete o in cui vi trasferirete. Ecco svelata una delle mie fisse: scovare band e canzoni della mia prossima meta. Con questo obiettivo in mente sfrutto le infinite risorse del web, la sezione cultura delle guide Lonely Planet (che se non erro è stata soppressa nell’ultimo restyling), ed anche le pagine di D di Repubblica. Senza dimenticare ovviamente il passaparola degli amici.

I risultati sono imprevedibili. Folk rock francese seguito da alternative rock norvegese e da celtic rock dalle highlands scozzesi. A certe latitudini il metal diventa d’obbligo: mai sentito parlare di Gothenburg sound oppure di Mittelalter-Rock? E neppure i finnici scherzano in fatto di metal. Una volta sul luogo, occhi aperti ed orecchie in ascolto. Si possono scoprire molti artisti semplicemente seguendo i volantini dei concerti o entrando nei negozi di dischi. Fu così che a Dublino mi ritrovai tra le mani un cd di Christy Moore quando ancora non esisteva nemmeno MySpace e l’Euro era appena nato.

A volte però le band ascoltate su YouTube sono talmente di nicchia tanto che i commessi vi guardano perplessi e vi chiedono di scrivere il nome su un pezzo di carta. Per poi scoprire che il cd in questione è esaurito da tempo immemorabile ed è fuori catalogo. Oppure che si può ordinare ma quando arriverà voi sarete già sull’aereo. L’album che ho cercato più a lungo è stato Baitna di un duo siriano, Itar Shameh. Volevo un souvenir diverso dalla Siria e poi la prima canzone ascoltata su YouTube mi era piaciuta subito. Purtroppo non vi era traccia del cd né a Damasco né a Beirut e partii a mani vuote dalla Siria. L’album mi fu recapitato a casa un mese dopo grazie ad un paio di amici che riuscirono a trovarne una copia.

Situazione opposta in Israele, dove ho rischiato di lasciare troppi shekels nei negozi di musica. D’altronde la scena musicale israeliana è così vasta e variegata da offrire musica per tutti i gusti, dall’elettronica al black metal. Due video per mostrare la diversità delle proposte. Idan Raichel’s Project:

E gli Orphaned Land, che meriterebbero un post a parte (se vi chiedete il perché, eccovi due articoli da leggere su Lettera43 e su Hurriyet Daily News):

Prossima meta musicale e non, l’Egitto. Ho già due nomi, aspetto suggerimenti, links, brani, video….